venerdì 10 marzo 2017

Griglia di interfaccia

    Abbiamo spesso sentito dire che "la mappa non è il territorio". Nel contesto nel quale sembra si sia sviluppato questo concetto si intendeva affermare che le "informazioni" esistenti, memorizzate e/o interlacciate nel nostro mondo "interno" non collimavano, non erano identiche a quelle "esterne" cioè a quelle che formano ciò che chiamiamo realtà.
    Quindi si ammetteva l'esistenza del "fuori" e del "dentro" di ognuno. Se fuori e dentro fossero sistemi isolati tra loro ci troveremmo in una situazione di "non comunicabilità" a priori. Per chi mastica un poco di meccanica quantistica questo concetto è sovrapponibile all'esperimento chiamato Gatto di Schroedinger.
    Fuori e dentro non sono però sistemi isolati per cui, per rendere fruibile una sorta di percorso dell'informazione, occorre inserire altre due variabili: il percorso dell'informazione che da dentro esce ed il percorso dell'informazione che da fuori entra. 


Ricapitolando: 


     esiste un mondo esterno ed uno interno ad ogni essere. Questa classificazione è inefficente in quanto non prevede possibilità di interazione e cioè movimento (ergo non esiste il tempo...).
     Prendendo il mondo dentro vi sono interazioni informative al suo interno, sviluppi che si interlacciano ma solo ed esclusivamente in questo ambito.
     Prendendo il mondo fuori vi sono (sarebbero veramente ma è un problema troppo complicato da spiegare in questo momento) interazioni informative al suo interno, sviluppi che si interlacciano ma solo ed esclusivamente in questo ambito.
     Noi sappiamo però che, in un qualche modo, il mondo dentro ed il mondo fuori SOGGETTIVAMENTE, interagiscono. Se ciò è vero, come è possibile? Usando una griglia di interfaccia.
     In cosa consiste questa griglia di interfaccia? In tantissimi elementi nel senso dell'hardware (tutti gli organi di senso per esempio).
   Prendiamo un computer, la tastiera, il mouse eccetera; questi sono "organi" di immissione informazione. Ecco, i driver sono la griglia di interfaccia.
     A me piace chiamarlo "default" e cioè l'insieme delle istruzioni quasi aprioristiche di cui un essere umano dispone dal primo istante di vita (alcuni già efficenti ma molti da "affinare" nel prosieguo  del tempo)
     Ora si puà stabilire una sorta di rappresentazione abbastanza completa di ciò che interagisce nella vita quotidiana di ognuno di noi e cioè:

- interazione informativa tra elementi interni con elementi interni
- interazione infotmativa tra elementi esterni con elementi esterni
- interazione informativa elementi interni verso elementi esterni passando attraverso rimodulazione della griglia
- interazione informativa elementi esterni verso elementi interni passando attraverso rimodulazione della griglia

    Quindi vi sono 4 enti a blocchi di 2 per differenze "strutturali".
    Ok ma a cosa serve tutto ciò?
    A me serve per avere risultati in tempi brevissimi, per esempio 30 minuti per ottenere un miglioramento della gittata del tuffo del portiere è un tempo breve ma a disposizione di tutti.
     Esistono persone che utilizzano griglie molto efficienti per cui una o due ripetizioni sono sufficienti per apprendere un nuovo gesto motorio efficace ed efficente?

     Ecco un caso emblematico. E' tutto vero. Si tratta di una dimostrazione alla Università di Pesaro Urbino, Carlo Bo ad Urbino. Il campo sportivo è lo stadio di Urbin. La ragazza non aveva mai giocato in porta. Bravissima. Solo due ripetizioni. Dispone di un ambito mentale eccezzionale. 


     La domanda adesso è: come fare per aumentare l'efficacia della griglia? Personalmente, se fossi il presidente del club più forte al mondo, le farei ponti d'oro perchè accettasse di diventare colei che permette ai giovani e non di aumentare l'efficacia della prestazioni (ottimizzazione) senza interferire sul lavoro e/o metodologie delle altre figure a partire dai tecnici...



     A giorni segue un video con approfondimentie le immagini della prova...

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