sabato 29 marzo 2014

Specifiche ricerca infortunati parte 1


La scienza ed il metodo scientifico presentano delle incongruenze notevoli. Consideriamo una semplice domanda: lo stretching fa bene o no? Esistono ricerche a iosa che asseriscono una risposta ed altre che affermano il contrario. Tutte accettate come scientificamente valide. Allora si provvede a suddividere lo stretching per categorie: dinamico, balistico, statico passivo e/o attivo.. Ognuna di queste categorie presenta ancora esiti contraddittori di ricerche scientifiche. 

E' evidente che ognuna di queste ricerche elabora dei dati che sono diversi in partenza: una li rileva in ambito di una squadra universitaria di football americano, un'altra nelle scuole di secondo grado, un'altra nel contesto calcistico professionistico ed un'altra ancora in ambito dilettantistico...
E' insomma credibile che i risultati possano essere diversi.

Allora ho pensato di eliminare la raccolta dei dati. Prendo in considerazione una ricerca scientifica seria ed attendibile; almeno un autore lo conosco personalmente ed è sicuramente un professionista competente. Lo ritengo uno dei migliori, se non il migliore, nei suoi ambiti di interesse. Non è quindi in dubbio la validità scientifica della ricerca e la procedura attuata. Semplicemente vi sono incongruenze nel metodo scientifico che non permettono una risposta affidabile come invece normalmente si crede. Personalmente non mi interessa "criticare" il metodo scientifico ma se e quando trovo una incongruenza posso poi utilizzare una soluzione che si affianca a quella consolidata aumentan- done la validità complessiva. Insomma, una sorta di plug-in enorme che espande le funzionalità di un programma. 

Altro punto che è vincolante è il seguente:
una volta trovato il plug-in, lo stesso ed il programma originale debbono essere sottoposti al modello del metodo scientifico.

Questo è il mio iter per presentare soluzioni chiavi in mano.
Poniamo ora che un allenatore o un preparatore atletico si chiedano quali orientamenti metodologici si debbano seguire per avere il minor numero di assenze per infortunio durante la prossima stagione. Ci sono dei dati che possano fornire informazioni attendibili? La ricerca del prof. Sassi e del prof Castaldi porta dati attendibili in merito. Però un'altra ricerca, basata sugli stessi dati, porta a risultato pressochè opposto. Nonostante ciò ambedue restano scientificamente valide...
Come si debbono allora comportare le due figure tecniche citate in precedenza?

Un bel problema...

Il secondo video fornirà alcune info sul mio pensiero per affrontare ciò ma è molto complicato, difficile, paradossale...
Le risposte che ho avuto portano ad altre domande molto più inquietanti per certi versi. Però mi piace perchè riesco a mettere a fuoco tante "situazioni", convinzioni, abitudini che sono accettate per valide (e lo sono quasi sempre) ma che possono esssere aumentate di valore intrinseco con "aggiustamenti", "correzioni", "patch"...
Questo è il mio obiettivo, lo ribadisco a scanso di equivoci.

Tutto ciò mi ha impegnato moltissimo ed è la causa che mi ha portato a limitare le pubblicazioni nei social network.

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